Essence Rare Collection Privée

Nel 1973, giovane profumiere, sbarcai a New York. Il mo primo incarico fu una fragranza femminile per la maison Houbigant, che realizzai con un collega americano. La maison voleva un classico, alla francese, il cui nome ci fu svelato più tardi. Houbigant era, all’epoca, un’azienda apprezzata che vantava una buona distribuzione. I classici degli anni 70 erano Calèche, Madame Rochas, N°5, Arpège, Shalimar, L’Heure Bleue. A leggere questi nomi oggi, mi accorgo di come quei profumi fossero dei classici senza tempo. Personalmente ho sempre preferito i fioriti agli orientali, la carezza dei fiori all’opulenza dell’ambra. Creai per Houbigant un classico alla francese. L’archetipo si basava su tre evocazioni di fiori: la rosa, il gelsomino e il mughetto. Sono i fiori che troviamo nei profumi che Ho appena elencato, a parte quelli di Guerlain. Nessuna audacia, nessuna trasgressione, solo l’armonia perfetta, il gusto garantito degli anni precedenti al Maggio ‘68. Per realizzare il mio sogno dovetti innanzitutto mostrare ciò che l’esperienza mi aveva insegnato , e fu così che creai Essence Rare. Fu solo anni dopo che incontrai la famiglia Perris, in occasione di una conferenza su Houbigant, grande profumiere del 19° e 20° secolo, e di cui Guy de Maupassant esaltava le creazioni, molto più di quelle di Rimmel o di Pivert, e a sua detta un naso eccezionale capace di percepire il passaggio di una volpe nella foresta. Fu quella sera che vidi passare sullo schermo della presentazione l’immagine sbiadita di un profumo che non era sfiorito: Essence Rare. Comunicai alla famiglia Perris che ero io il creatore di quel profumo. L’ho ricreato non com’era – era stato ritirato dal mercato – ma comeavrei voluto che fosse. L’idea di evolvere la formula di un profumo è uno dei miei sogni. So che il pubblico non è d’accordo e che ama ritrovare immutati i profumi, ma personalmente, come scrittore di odori, amo la possibilità che ha uno scrittore di ritoccare le proprie opere. Non penso e non sento più come facevo a quel tempo. L’esperienza mi ha forgiato, la mia sensibilità è evoluta. Il profumo che vi offro oggi è una riscrittura che conserva un aspetto classico, alla francese, ma più chiaro, più leggibile, più sottile e che dà ampio spazio, come in passato, alle materie prime, ai fiori, ai legni, più che al solo concetto. Ho amato questo tuffo nel passato. JCE. Settembre 2018